Xiaomi Pad 5 in prova @TheGeekerz

Lo Xiaomi Pad 5 è tutt’altro che un prodotto nuovo, è stato presentato a fine estate 2021, ma qui @TheGeekerz l’età non è mai stata un problema quando si tratta di provare dispositivi.

Xiaomi Pad 5, un tablet che dice la sua

Inutile girarci tanto intorno: a meno che non si tratti di un iPad di qualunque tipo, il mercato dei tablet ha visto decisamente ridimensionarsi i già non eccelsi numeri degli ultimi due anni. Nella fattispecie, i tablet Android hanno sempre dovuto scontare un senso manifesto di inferiorità nei confronti dei rivali di Cupertino, per quanto, anche per loro, i risultati non sono più quelli degli anni d’oro. Provare adesso lo Xiaomi Pad 5 potrebbe sembrare un controsenso ma, come sapete bene voi che mi seguite da tanto tempo, qui @TheGeekerz non siamo così “difficili e schizzinosi” ed il piacere di provare i nostri amati “giocattoli”, va oltre l’età dei prodotti, anche quando, come in questo caso, si tratta di un tablet arrivato in italia nel Settembre del 2021.

Lo Xiaomi Pad 5 è un tablet dalle dimensioni importanti, anche per il suo display, un LCD IPS da ben 11 pollici; ma, nonostante ciò, il peso di poco più di 510 grammi e, soprattutto, lo spessore di soli 6,9 mm, restituiscono la sensazione di un dispositivo decisamente molto maneggevole e leggero. Il merito, se così lo vogliamo definire, è della scocca posteriore in semplice plastica, o policarbonato, come si dice se si vuole essere meno “popolani”; il frame è in alluminio. Devo però ammettere che, soprattutto nella colorazione Pearl White del modello che ho ricevuto in prova, la sensazione è tutt’altro che cheap. La plastica, inoltre, caso mai utilizzaste lo Xiaomi Pad 5 senza cover di protezione, che non troverete nella confezione ovviamente, offre una buona resistenza agli urti.

A proposito di scatola, al suo interno, oltre al tablet, troviamo solo l’alimentatore da 22,5 Watt ed il cavo USB “C”. Scelta curiosa quella del caricatore da parte di Xiaomi, visto che la batteria da 8720 mAh supporta la ricarica rapida fino a 33 Watt.

Uno dei motivi, fra gli altri, che mi hanno spinto a chiedere in prova lo Xiaomi Pad 5 è stata anche la curiosità di confrontarne l’esperienza d’uso con il mio Samsung Galaxy Tab A8 2021. Dopo la configurazione, compreso un aggiornamento della MIUI 13.1.5 che ha allineato le patch di sicurezza a quelle di Gennaio 2023, ed il paio d’ore di utilizzo, posso esprimere le prime, elementari considerazioni. Pur con un display decisamente più dotato, il refresh-rate, ad esempio, è a 120 Hz, le possibilità di personalizzazione sono decisamente minori del rivale. Dopo l’installazione dell’update, stranamente, non si può più scegliere il formato della griglia delle icone, che possono essere al massimo quattro per ogni linea. Anche per la dimensione dei widget, le possibilità di intervento sono decisamente scarse. Per carità, non si tratta di grosse lacune ma, come sempre, sarebbe meglio lasciare che sia l’utente a decidere cosa gli serve e cosa non ritiene indispensabile. Dalla foto seguente, confrontata con quella più in alto, è chiaro a cosa mi riferisco.

La scheda tecnica dello Xiaomi Pad 5 identifica un prodotto che, almeno al momento del suo arrivo sul mercato, poteva tranquillamente definirsi top di gamma; vediamola nello specifico.

  • Display: LCD IPS da 11 pollici, risoluzione 1600 x 2560 WQHD+, Dolby Vision
  • Processore: Snapdragon 860
  • Scheda grafica: Adreno 640
  • RAM: 6 GB
  • Memoria: 128 (modello in prova)/256 GB, non  espandibile
  • Sistema operativo: Android 12, MIUI 13.1.5
  • Fotocamera posteriore: 13 Mpx, f/2.0
  • Fotocamera anteriore: 8 Mpx, f/2.0
  • Connettività: USB “C” 2.0, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, dual-band, Wi-Fi Direct, Bluetooth 5.0, A2DP, LE
  • Extra: quattro speakers
  • Sicurezza: sblocco con riconoscimento 2D del volto
  • Batteria: 8720 mAh, ricarica rapida a 33 Watt (alimentatore in dotazione da 22,5 Watt)
  • Dimensioni: 254.7 x 166.3 x 6.9 mm
  • Peso: 511 grammi
  • Colori: Cosmic Gray, Pearl White (modello in prova), Green

Un’altra scelta incomprensibile, oltre a quella di non avere slot per la scheda di memoria, è quella di rendere disponibile lo Xiaomi Pad 5 solo con connessione Wi-Fi. Manca, infatti, la slitta per inserire la SIM e, soprattutto per chi vorrebbe sfruttarne le indubbie potenzialità al di fuori dell’ambito “domestico”. io la trovo una situazione davvero limitante. Come potete vedere dalle foto, su uno dei due lati lunghi si possono notare i pin di connessione con la tastiera esterna, venduta a parte, così come la “pen” da collegare via Bluetooth. Sui lati corti troviamo i quattro altoparlanti (due per lato) che offrono un audio molto buono, anche se non particolarmente potente. A proposito di audio, manca il jack da 3,5 mm per le cuffie cablate e, come visto in precedenza, nella confezione non c’è un adattatore. È supportato il sistema Dolby Vision Atmos, che rende la visione di video e film un’esperienza di tutto rispetto. Per gli amanti del gaming, è previsto lo spazio “turbogiochi”, che mette a disposizione tutta la potenza dell’HW, senza nessuna limitazione. Per quanto non nasca con velleità fotografiche importanti, lo Xiaomi Pad 5 è dotato di una fotocamera principale da 13 Mpx ed una frontale da 8 Mpx.

Dal punto di vista SW, abbiamo Android 12 e l’amata/odiata interfaccia MIUI 13.1.5, in una versione particolare, studiata apposta per l’uso sul tablet. Il risultato, caso mai non ci si accorgesse, scimmiotta (come sempre) e prende più di una ispirazione dal sistema operativo della controparte Apple. Prova ne sia la taskbar alla base dello schermo. Speriamo che, prima o poi, questa voglia di iOS lasci per sempre le menti degli ingegneri Xiaomi.

Al momento della sua uscita, lo Xiaomi Pad 5 costava, in questa versione che ho in prova, costava 399€; dopo 18 mesi la situazione non è migliorata granchè e l’offerta migliore che ho trovato in rete è quella di Ebay, a 349€. Con le prime impressioni direi che, anche vista l’ora (è mezzanotte…) posso fermarmi qui. Nelle prossime settimane lo metterò alla frusta per raccontarvi tutto nella recensione finale.

Scritto da

Coordinatore Infermieristico per professione... Blogger per passione. Devo aggiungere altro?

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