realme Buds Air 5 Pro, la prova del suono @TheGeekerz
Ve lo avevo promesso nell’articolo di presentazione, ed oggi i realme Buds Air 5 Pro sono pronti alla prova del suono qui @TheGeekerz.
realme Buds Air 5 Pro, non li lascerete più
Quello che amo di questo fantastico mondo della tecnologia, anche dopo quasi vent’anni, è la capacità di stupirmi ancora di fronte a certi prodotti, come mi succedeva proprio all’inizio della mia avventura nei siti specializzati del settore. I realme Buds Air 5 Pro sono stati in grado di lasciarmi, letteralmente, a bocca (anche se sarebbe meglio dire “ad orecchie”) aperta. Una riproduzione sonora che è un’autentica botta nello stomaco, indipendentemente da quale genere musicale si stia ascoltando.
Per tutte le specifiche tecniche vi rimando all’articolo di presentazione (basterà cliccare sul link in apertura), qui mi interessa presentarvi la mia esperienza di utilizzatore dei realme Buds Air 5 Pro, iniziata, come sempre, dopo aver lasciato suonare gli auricolari per qualche ora con un centinaio di brani di tutti i generi. Questo serve per far si che la componentistica interna perda la rigidità iniziale e diventi più “morbida” ed “elastica” a tutto vantaggio della riproduzione.
All’interno della confezione, oltre al cortissimo cavo USB “C” per la ricarica, davvero scomodissimo, troviamo anche i gommini di ricambio nella misura “S” e “L”. Per il mio orecchio vanno benissimo quelli “M”, ma se volete essere certi di quale sia la taglia giusta, basterà, una volta accoppiati all’applicazione realme Link, che dopo qualche giorno di attesa, adesso “vede” gli auricolari per la loro gestione, attivare il test di adattabilità al canale uditivo, vedremo poi anche l’altro utilizzo, per scegliere quelli più adatti.
La gestione dei realme Buds Air 5 Pro passa attraverso numerose possibilità, che permetteranno di creare la modalità di riproduzione più adatta ai nostri gusti. Sarà possibile, ad esempio, eseguire un test dell’udito, al termine del quale sarà “costruita” una curva di equalizzazione che terrà conto dei punti forti e deboli delle nostre orecchie, per garantire sempre la qualità di riproduzione migliore.
Inoltre, come vedete dall’ultima immagine, sarà sempre possibile intervenire manualmente sull’equalizzatore, per creare la propria curva preferita o, in alternativa, per scegliere uno dei tanti effetti pre-impostati. Anche il livello automatico di cancellazione del rumore che, lo ricordo, arriva fino ad un massimo di 50 dB, può essere ampiamente personalizzato, arrivando alla possibilità di scegliere la modalità automatica, che interviene in base al rumore dell’ambiente circostante. Sicuramente, dal punto di vista della customizzazione, i realme Buds Air 5 Pro non hanno rivali.
Alla fine di questa fase di configurazione, che porta via una decina di minuti, saremo pronti ad immergerci nella musica, la cosa, in fondo, per cui (a parte il gaming, a proposito, questi auricolari hanno una latenza di soli 40 ms) questi auricolari “si devono” assolutamente acquistare (e così vi ho spoilerato in anticipo il risultato di questa recensione).
Credetemi, non ho usato il termine “immersione” tanto per fare… Una volta indossati e fatta partire la riproduzione, i realme Buds Air 5 Pro mi hanno portato nelle profondità della musica come mai nessun auricolare era riuscito a fare. Ho dovuto smanettare un po’ con l’equalizzazione, perchè c’è sempre una leggera preponderanza dei toni più bassi ma, una volta trovata la quadra, le tre gamme sonore sono riprodotte con una dovizia di particolari da sala concerto.
Ho iniziato subito con una playlist di brani in 3D, per sfruttare l’opzione di ascolto in modalità Audio Spaziale 360°. Non sono un amante di questa tipologia di riproduzione, per la quale, ne sono convinto, occorre un buon impianto Home Theatre 5.1 per poterne cogliere tutte le sfumature ma, in questo caso, la sensazione di essere circondati dalla musica in modo circolare, è decisamente potente. Una funzionalità ne sono certo, che sarò apprezzata dagli amanti del gaming (che io non sono).
La playlist successiva è quella che utilizzo sempre per le prove di questo genere di dispositivi. Un risultato eccezionale! Le voci, soprattutto quelle femminili, scivolano via come fossero di velluto, accarezzando le orecchie con una delicatezza ed una potenza davvero senza riscontro precedente. Tutti gli strumenti sono ben collocati sullo stage sonoro, perfettamente di fronte a noi, come fossimo seduti ad un concerto in teatro. La cassa, una volta regolata l’emissione dei bassi, batte con precisione, accompagnando chitarra e basso in perfetta armonia. Stranamente, visto il target di destinazione, i realme Buds Air 5 Pro si trovano perfettamente a proprio agio con la musica rock, non disdegnando qualche sfumatura metal. La voce di Robert Plant in Kasmir si estende su un campo di frequenze ampissimo, circondata dal charleston di “Bonzo Bonham” e dalla chitarra di Jimmy Page che ne arricchiscono i vocalizzi. Il tutto condito dal basso potente di Jones.
La voce di Florence, soprattutto in questo brano, per me fantastico, non è mai stata così chiara, ricca di sfumature, dalle quali si possono addirittura sentire le varie fasi della respirazione. Per non parlare dei controcanti femminili che, nelle terze e nelle quinte, sembrano sedute di fronte a noi. La riduzione automatica del rumore ANC, interviene nel modo più corretto, specialmente dopo aver eseguito il test dell’inizio. Ma, caso mai non fosse abbastanza, ci si potrà isolare perfettamente portando il livello al massimo. In questo modo, però, fate attenzione se state camminando per strada, perchè sarà praticamente impossibile sentire cosa accade intorno a voi. In definitiva, una prova musicale “maiuscola”, da pelle d’oca.
Ma i realme Buds Air 5 Pro, ovviamente, servono anche per poter parlare al telefono in tutte quelle occasioni nelle quali non si può o non si vuole (vedi il caldo di questi giorni, ad esempio) tenere il telefono attaccato all’orecchio. Per questo un nuovo design a 6 microfoni, dotato di un avanzato algoritmo di riduzione del rumore ambientale ENC, si combina con la tecnologia di riduzione del rumore beamforming e l’goritmo DNN di apprendimento della rete neurale profonda per ridurre significativamente il rumore ambientale durante la chiamata, consentendo di ascoltare chiaramente ogni parola. Vi posso garantire che la conversazione è stata sempre molto chiara, senza difficoltà alcuna a sentire l’interlocutore e ad essere, a mia volta, chiaramente ascoltato.
Last but not least, la durata della batteria. La casa promette fino a quaranta ore di utilizzo continuo, sfruttando la carica della custodia e senza sistema ANC attivo. Io, dopo circa sette ore di utilizzo, sono arrivato con gli auricolari a circa il 15% di autonomia residua e la custodia al 7%. La ricarica completa avviene in circa 90 minuti mentre, sempre secondo realme, una ricarica di dieci minuti, permette di utilizzare i realme Buds Air 5 Pro per circa otto ore.
Credo l’abbiate già capito, anche senza arrivare alla fine di questa prova. I realme Buds Air 5 Pro mi sono piaciuti tantissimo, tanto da aver preso il posto dei Nothing Ear (2) che utilizzo normalmente. Credo che non esista prova migliore di questa per garantirne la qualità. Ve li consiglio senza alcuna remora, ancor più in questi giorni di Amazon Prime Day, dove li potete trovare scontati di una decina di Euro.
Buon acquisto.