realme Buds Air 7 Pro, la prova del suono @TheGeekerz,
Dopo qualche giorno di preparazione e “scioglimento” dei muscoli, i realme Buds Air 7 Pro sono pronti alla “prova del suono” qui @TheGeekerz

realme Buds Air 7 Pro, bassi a profusione
Come sempre, quando si tratta di auricolari, la mia “prova del suono” arriva dopo qualche giorno di utilizzo, per dare modo alla componentistica di “sciogliersi” a dovere. Ritengo che sia un’operazione necessaria, affinché la riproduzione sia di massima qualità. Nell’articolo raggiungibile cliccando sul link in alto, troverete tutte le caratteristiche tecniche ed estetiche dei realme Buds Air 7 Pro. In questa sede vi racconterò come funzionano e le mie impressioni personali, per cui del tutto opinabili.

I realme Buds Air 7 Pro sono disponibili su Amazon al prezzo di 99,99€, ma cercando sul web si trovano anche a prezzi inferiori di una quindicina di Euro, come in QUESTA offerta di AliExpress. Come nel modello precedente, i nuovi auricolari sono dotati di doppi driver coassiali (6 mm + 11 mm) per alti definiti e bassi dinamici. Sono certificati Hi-Res Audio Wireless e supportano il codec LHDC 5.0. Sono supportati anche Swift Pair e la connettività multi-point. Hanno un grado di protezione IP55 per la resistenza alla polvere e agli schizzi e sono disponibili, oltre a quello del modello in prova in tre colori: bianco sabbia, lime argento e rosso fuoco.

Per la riproduzione ho utilizzato il realme GT 7T, QUI la mia recensione, compagno ideale dei realme Buds Air 7 Pro, con i gommini misura “M“, che si adattano perfettamente alle mie orecchie. Ricordo che questo è un requisito molto importante per ottenere il massimo dalla regolazione automatica del suono e del sistema ANC. Quest’ultimo, durante la riproduzione era attivo al massimo livello (si può agire su tre livelli). Fin dal primo brano che, come potete vedere dalla foto qui sotto, è un classico pezzone disco degli anni 80/90, colonna sonora della discoteca Xenon di Firenze a cura di DJ Marzio Dance, famoso disc jokey, purtroppo mancato ormai 12 anni fa.

Qui viene subito fuori la natura degli auricolari, prettamente votata alla riproduzione di questa particolare tipologia di musica. I bassi, infatti, la fanno da protagonisti sempre, pompati in maniera, per me, fin troppo importante, quasi invasiva in qualche passaggio dove l’elettronica diventa protagonista. Per i patiti della musica techno e, appunto, dance, non ci sono problemi; per tutti gli altri, occorre intervenire sulle regolazioni dell’equalizzazione, dall’applicazione Realme Link, per ottenere il risultato migliore. Ovvio che, proprio per la particolare costituzione sonora dei brani dance, i bassi sono la componente più importante.

Ma, per fortuna, i realme Buds Air 7 Pro rispondono bene anche con brani meno spinti. La prova, infatti, è proseguita con tutt’altro genere di musica, nello specifico con un disco dal vivo di world music che io amo tantissimo: Tribute di Yanni, un compositore greco che vive ormai da anni in America e che, per i suoi mega concerti, si circonda di musicisti proveniente da tutti i paesi del mondo. La sua musica, soprattutto quella dal vivo, infatti, si caratterizza per essere suonata da un’orchestra che arriva fino a 40 elementi e che utilizza strumenti vecchi anche di centinaia di anni.

Questo album è stato registrato nel 1997 in due location particolari e, a dir poco, fantastiche: il Taj Mahal in India e la Citta Proibita a Pechino. Appena fatto partire “Tribute”, il primo brano, lo stage si allarga immediatamente davanti a noi e la riproduzione, una volta adattata alla tipologia di musica la regolazione dell’equalizzazione, scorre via molto chiara e con tutti gli strumenti immediatamente identificabili. È un’esperienza incredibile, che trascina l’ascoltatore in un mondo magico e trascendentale. A voler cercare il classico ago nel pagliaio, manca un po’ di precisione, ma non è questa caratteristica che si può chiedere ad auricolari di queste dimensioni e, soprattutto, di questo prezzo.

Il passaggio successivo ha visto protagonista il buon vecchio e caro rock, con una successione di brani di Dire Straits, Clash, Police e Muse. I pezzi scorrono via senza problemi e, proprio in questa fase, ci si rende conto della potenza dei due driver che costituiscono i realme Buds Air 7 Pro e di come, a volte, ci si trovi a regolare il volume in basso per non incorrere in qualche, seppur molto remota, distorsione. A questo proposito, giusto sottolineare che i comandi touch, soprattutto se le dita non sono completamente asciutte, non sono molto precisi. Meglio agire sullo smartphone per ottenere i risultati voluti.

All’ascolto dei brani dei Muse, in particolar modo “Starlight”, spicca il suono dei sintetizzatori ma, soprattutto, le chitarre di Matthew Bellamy, frontman del gruppo, che saltano fuori con tutta la potenza dei riff particolari di questa canzone. La voce di Bellamy, sempre splendida quando non canta dal vivo, arriva alle orecchie esattamente nel punto giusto e “graffia” i nervi uditivi per lasciare un’impressione bellissima. Dopo i Muse, la sequenza ha visto protagonista il basso di Sting in “Walking on the moon”.

Sembra incredibile che questa canzone abbia già 46 anni per come, ad ogni ascolto, sembri scritta ieri. Il rullante di Stewart Copeland picchia in quella maniera che nessun altro è in grado di riprodurre e la chitarra di Andy Summers ricama i suoi ghirigori a base reggae in un modo tale da far credere di averlo di fronte. Un ascolto che mi ha rimesso in pace con il mondo, con una riproduzione precisa e ottimamente localizzata sul piano sonoro. Sono pochi, credetemi, visto che sono anche un cantante, con un qualche anno di esperienza sulle orecchie e sulle corde vocali, gli auricolari capaci di regalare sensazioni di questo tipo.

Per le voci femminili, di solito un ambito dove tutti i dispositivi come i realme Buds Air 7 Pro, a causa delle caratteristiche costruttive, molto spinte alle basse ed alle altissime frequenze, fanno un po’ di fatica, ho scelto Adele, ma anche Giorgia, Mia Martini e Antonella Ruggero. Data l’incredibile estensione vocale di quest’ultima, l’ascolto di Vacanze Romane, Filastrocca e Ti sento sfrutta al meglio le qualità di riproduzione degli auricolari nella gamma compresa fra i 7000 ed i 14000 Hz (e, per la Ruggero, anche oltre) per una riproduzione ricca di dettaglio e sfumature. Anche Rolling in the deep di Adele scorre senza problemi, con le corde vocali della cantante inglese riprodotte correttamente sulle tre ottave della sua estensione.
Dove i realme Buds Air 7 Pro trovano qualche difficoltà, che mi aspettavo in verità, è con la riproduzione della musica classica. I pieni orchestrali creano qualche distorsione di troppo e la riproduzione, a esempio, di alcuni passaggi dell’Aida risultano troppo “impastati” e confusi ma, giusto sottolinearlo, questo genere non è proprio il massimo da riprodurre e mette in crisi anche modelli decisamente più prestanti.

Il sistema di cancellazione elettronico del rumore ANC dei realme Buds Air 7 Pro, regolabile in tre modalità, differenti per il livello di soppressione del rumore, arriva fino ad un massimo di 53 dB, sufficienti a coprire efficacemente il rumore del treno che arriva nella stazione vicino a casa mia. Ovviamente non riescono ad annullare il rumore completamente, ma in modo tale da permettere di ascoltare la musica o parlare con l’interlocutore senza grossi problemi. Paradossalmente, è proprio la modalità trasparenza a manifestare qualche difficoltà. Come dice il nome, dovrebbe garantire l’esatta percezione dell’ambiente esterno senza costringere a rimuovere gli auricolari dalle orecchie. In certi casi, non ho capito perché, il rumore esterno o la voce della persona con cui stiamo parlando arriva un po’ ovattata e si perde qualche parola di troppo. Durante le chiamate, la nostra voce e quella dell’interlocutore arrivano sempre molto chiare, grazie ai sei microfoni che lavorano in sinergia con la cancellazione del rumore basata sull’intelligenza artificiale per le chiamate vocali. Non ho avuto modo di provare la modalità di traduzione in tempo reale, anch’essa gestita dall’AI.

Ed arriviamo all’ultimo punto, quello dell’autonomia. realme dichiara che il nuovo modello offre una durata della batteria migliorata rispetto al modello precedente, QUI la mia recensione, fino a 48 ore tra auricolari e custodia di ricarica (rispetto alle 40 ore del modello dell’anno scorso). Da notare che questo vale con la cancellazione del rumore disattivata. Con la cancellazione del rumore abilitata, il tempo di riproduzione totale è di 26 ore (6,5 ore solo per gli auricolari) e se si attiva anche l’audio LHDC, il tempo di riproduzione totale è di 20 ore (5 ore solo per gli auricolari). È disponibile la ricarica rapida e 10 minuti sono sufficienti per ottenere 11 ore di riproduzione. Durante la mia prova, sono arrivato, con ANC sempre attiva al massimo livello, sono arrivato al massimo a venti ore di autonomia totale (auricolari+custodia) che si sono allungate a 30 con ANC non attivo.

Alla fine di questa “prova del suono”, i realme Buds Air 7 Pro confermano tutte le loro migliori qualità, pur con qualche difficoltà con alcuni generi musicali, tipiche, in ogni caso, anche di modelli della concorrenza. Il prezzo di 100€, anche considerando che in Cina costano la metà, è impegnativo, ma scandagliando il web, non vi sarà difficile trovare ottime occasione, che vi faranno risparmiare qualche decina di Euro.
Promosse a pieni voti!