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BlackBerry Priv un anno dopo, finché morte non ci separi

Proprio un anno fa, poco prima di Natale, ricevetti l’agognato pacco dagli Stati Uniti con dentro quello che diventerà un vero e proprio “compagno” inseparabile: il mio BlackBerry Priv.

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Non mi è capitato spesso di scrivere più di qualche riga su uno smartphone di un anno di vita (anche perchè raramente i miei dispositivi durano così tanto), se non per segnalare eventuali aggiornamenti SW, ma il BlackBerry Priv rappresenta la classica eccezione che conferma la regola. Che senso ha, allora, un articolo del genere vi chiederete? Semplice, voglio provare a trasmettervi le mie sensazioni dopo tanti mesi di cammino “insieme” al Priv, per un terminale che, per me, è molto più che un semplice telefono: è un autentico “gioiello elettronico”. Cominciamo dalla fredda scheda tecnica, giusto per ricordare cosa offre il BlackBerry Priv, ricordiamolo, primo dispositivo Android del brand canadese:

  • Schermo curvo (Edge) da 5,4″ QHD AMOLED (1.440 x 2.560 pixel)
  • Processore Qualcomm Snapdragon 808 dual-core
  • Dual-core 1.8 GHz Cortex-A57 + Quad-core 1.44 GHz Cortex-A53
  • RAM da 3 GB
  • Memoria interna da 32 GB espandibile con microSD fino a 1TB
  • Fotocamera posteriore da 18 megapixel con flash a doppio LED certificata Schneider-Kreuznach
  • Fotocamera frontale da da 2 megapixel
  • Connettività LTE, Wi-Fi, Bluetooth, GPS, nano SIM
  • Batteria da 3.410 mAh
  • Dimensioni: 147 (184 aperto) x 77,2 x 9,4 mm
  • Peso: 191 grammi
  • OS: Android 5.1.1 Lollipop (dallo scorso mese di Giugno è stato aggiornato a Marshmallow)

Considerando che si parla di un dispositivo arrivato sul mercato esattamente un anno fa, una scheda tecnica di tutto rispetto ancora oggi, quindi. Ma il senso di questo articolo trascende la mera analisi di dotazioni e prestazioni; d’altronde, il BlackBerry Priv fu presentato all’improponibile prezzo (in Italia) di 849€ e la sua scheda tecnica non poteva che essere al top. Le mie riflessioni vogliono essere la descrizione di un feeling, di un way of use, di un rapporto con un dispositivo che, a mio parere, è assolutamente unico.

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BlackBerry Priv, lo smartphone del rilancio?

E tale è destinato a rimanere visto che, nonostante le tante frecce al suo arco, il BlackBerry Priv non è riuscito a raggiungere l’obiettivo che i dirigenti del brand si erano riproposti: la riconquista del mercato business, tipico di BlackBerry. La scelta, sofferta, di abbandonare il Sistema Operativo proprietario BBOs 10, fino a quel momento installato su Z10, Z30 e Passport a favore di Android, strizzava l’occhio all’OS più diffuso al mondo con quel target preciso, senza per questo rinunciare alle peculiarità tipiche del marchio in termini di sicurezza e approccio business. Sotto il nome di BlackBerry Experience, infatti, si raccoglie un gruppo di applicazioni alle quali nessun utente BB avrebbe mai rinunciato: il BlackBerry Hub (totalmente rivisto rispetto ai modelli BB 10), il Calendario, la Rubrica. In termini di sicurezza, per la prima volta su uno smartphone, il BlackBerry Priv, offre il DTEK by BlackBerry; si tratta di un complesso sistema che monitora costantemente lo smartphone per proteggerlo da malware, virus ed ogni altro ospite indesiderato. In più provvede alla criptazione dei dati del proprietario, aumentando così il livello di protezione (ma, purtroppo, rallentandolo un po’).

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BlackBerry Priv, lo smartphone sensuale

Ma parlavamo di sensazioni, di feeling… Come non rimanere estasiati di fronte al meccanismo di scorrimento che mostra, con ammiccare quasi sensuale, quasi fosse una bella donna alla quale facciamo una corte discreta, consapevoli che non strapperemo mai più che una semplice occhiata, la fantastica tastiera fisica senza la quale un BlackBerry non sarà mai un vero BlackBerry? Il Priv regala, sempre a mio parere ovviamente, la miglior esperienza di scrittura per chiunque odi le tastiere touch. Ma non finisce qui… La possibilità di utilizzare la stessa tastiera come un vero e proprio touchpad permette di agire come se ci trovasse di fronte ad un laptop: scrolling, cancellazione di intere parole, shortcuts sono solo alcuni esempi di cosa è possibile fare pigiando o facendo scivolare le dita su quei tasti. Il feedback restituito non si può descrivere fino a quando non si prova; immaginate di dover scegliere un taglio del velluto più morbido, per far cucire, dal miglior sarto, il più bel vestito per  la bella donna di cui sopra, da utilizzare al Gran Galà di Capodanno. Sarete l’uomo più invidiato con una simile bellezza al vostro fianco. Per tornare al razionale ed al pratico, volete mettere la comodità di scrivere senza avere mezzo display occupato dalla tastiera virtuale? Impagabile! Ma per quelli che non amano perdere tempo, nessun problema. Anche la tastiera touch del BlackBerry Priv è, in assoluto, una delle migliori, con lo stesso appeal di una giovane e rampante manager in carriera.

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Come le favole che si rispettano, però, anche per il BlackBerry Priv esiste il pericolo della mezzanotte, quando anche la più sensuale delle bellezze, non può cancellare qualche lag di troppo, un paio di riavii al mese ed una batteria che, soprattutto dopo l’update a Marshmallow, ha visto ridotta la sua capacità di arrivare fino a sera ed anche qualcosa oltre. E’ giusto sottolineare che non si tratta di nulla di particolarmente grave… In fondo, anche la più bella delle signore, se vuole essere al centro dell’attenzione, non risponde sempre al primo tocco. E visto che non può essere sempre Capodanno, è giusto pensare anche agli altri giorni della settimana, quando si indossa una molto più comoda tuta od un paio di jeans. Ovvio che il feeling non sarà lo stesso del velluto, ed è proprio questo l’approccio corretto con la back cover del BlackBerry Priv; con l’uso tende a restituire una “spiacevole” ed appiccicosa sensazione tattile. Niente paura, però: una bella passata di panno e tutto tornerà straordinariamente sexy! A seconda dell’intensità con cui lo si utilizza, con l’andar del tempo il BlackBerry Priv manifesterà qualche lieve scricchiolio, qualche decimo di millimetro di gioco in più. Più che reali difetti, sensazioni di vita vissuta per chi, come me, è stato rapito dal fascino di questo dispositivo.

BlackBerry Priv, aspettando Android Nougat

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Avrete capito, e spero mi perdonerete se ho esagerato un po’, che il BlackBerry Priv mi seguirà fino a quando la sua “morte elettronica” non ci separerà. Nell’attesa di quel giorno, che spero il più lontano possibile, aspetto con ansia l’aggiornamento a Nougat, per vedere se le prestazioni SW riceveranno nuova linfa. In fondo, quante delle bellissime modelle che vediamo sui giornali od in televisione, si sono sottoposte a leggeri lifting per mantenere inalterati fascino e bellezza? Cosa ancora più importante: se volete provare l’esperienza che vi ho appena descritto, adesso il BlackBerry Priv si trova a meno della metà del prezzo iniziale. Ahhh… Cosa non si fa per le belle donne e gli smartphone sensuali.

Lunga vita al mio BlackBerry Priv.

Scritto da

Coordinatore Infermieristico per professione... Blogger per passione. Devo aggiungere altro?

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