Amazfit Balance, la recensione @TheGeekerz

Amazfit Balance

249.90
9

Display

10.0/10

Design

10.0/10

Materiali & Costruzione

9.0/10

Prestazioni

8.5/10

Autonomia

7.5/10

Pros

  • Design
  • Materiali & costruzione
  • Display
  • Ottimo gestore allenamenti
  • Speaker potente

Cons

  • Autonomia inferiore al dichiarato
  • Risposte solo pre impostate
  • Cinturino in dotazione un po' "cheap"

Ci siamo, dopo una ventina di giorni passati al mio polso destro, Amazfit Balance è pronto alla recensione qui @TheGeekerz.

Amazfit Balance, il compagno ideale

Dopo aver analizzato ogni aspetto tecnico e di dotazione dell’Amafit Balance nell’articolo di presentazione, al quale vi rimando, oggi, in questa recensione, vi racconterò come si è comportato lo smartwatch in questi 20 giorni durante i quali non ha mai lasciato il mio polso, neanche di notte (contrariamente alle mie abitudini).

Prima di iniziare, una rapida occhiata alla confezione, che non cambia rispetto a quella del GTR4 che ho portato al polso fino a quando il Balance non è arrivato per prenderne il posto. Orologio con cinturino in gomma nera, basetta magnetica per la ricarica (poco più di un’ora per passare da 0 al 100%) con cavo, per fortuna, della misura giusta e manualistica d’ordinanza. Troviamo anche una carta particolare che riporta alcuni consigli per una vita sana, il vero obiettivo di questo Amazfit Balance.

Il funzionamento dello smartwatch ricalca al 95% quello del modello GTR4 del quale, lo ricordo, Amazfit Balance vuole essere l’evoluzione, piuttosto che un modello diverso. Come già avevo accennato in fase di presentazione, un occhio di riguardo particolare è dedicato alla funzione di controllo del sonno (troverete in quell’articolo tutti i particolari). Detto che per sfruttare appieno tutte le possibilità bisogna attivare l’abbonamento a Zepp Aura, il servizio di Zepp Health per riposo e benessere basato sull’intelligenza artificiale, che offre paesaggi sonori per il sonno, il riposo, la meditazione e altro ancora, e che regola in modo intelligente i suoni riprodotti in base ai dati biometrici rilevati dallo smartwatch Amazfit, anche in modalità, diciamo così, normale, lo smartwatch  analizza con dovizia di particolari il nostro sonno, nel mio caso poche ore per notte, purtroppo.

Al mattino, Amazfit Balance restituirà tutti i valori analizzati offrendo il valore della Readiness, tradotta in italiano con il brutto termine “prontezza“, che fornisce ogni mattina un punteggio grazie al quale gli utenti riescono a capire come specifici indicatori del sonno possono influenzare le loro condizioni mentali e fisiche nel perseguire l’equilibrio ottimale tra attività e recupero. Di seguito potete vedere alcuni screenshot delle mie “difficili” nottate, battagliando con un sonno che non arriva mai.

Un’altra funzione molto interessante è quella che permette all’Amazfit Balance di misurare la composizione del nostro corpo attraverso un semplice gesto. Basterà appoggiare due dita sulla corona e sul tasto inferiore per avere, in soli 10 secondi, i valori relativi a ben otto parametri della zona superiore del corpo (per quella inferiore occorre uno speciale tappetino, venduto separatamente solo in alcuni paesi).

Di seguito le foto della misurazione che mi riguarda, con quel valore di massa grassa che mi ha depresso un po’ (mi è sfuggita una lacrima…).

Per quanto riguarda gli allenamenti, Amazfit Balance si dimostra un valido coach, offrendo l’analisi a più di 150 tipi diversi di allenamento. Inoltre la presenza di un GPS doppia banda, permette un accurato tracciamento dei propri percorsi. Sarà possibile, inoltre, programmare il riconoscimento automatico di diversi tipi di allenamenti per far si che lo smartwatch inizi da solo la gestione dell’attività sportiva. Inoltre, abbiamo la resistenza fino a 5 ATM, per cui potremo utilizzare il dispositivo anche in piscina. Peccato manchi il mio amato padel, per cui bisogna ripiegare su un generico raquetball che, in ogni caso, grazie al Zepp AI Fitness Coach, fornisce risultati molto accurati e, come già sul mio GTR4, tutta una serie di funzioni per il recupero e la gestione del riposo.

Bisogna ammettere che gli ingegneri hanno svolto un ottimo lavoro e tutti i dati raccolti da Amazfit Balance, gestiti attraverso l’applicazione Zepp OS 3.0, sono facilmente consultabili e condivisibili attraverso le più comuni applicazioni dedicate: Google Fit, Strava e Adidas Running. Non mancano, ovviamente, tutti i dati necessari all’analisi dello stato di salute, come frequenza cardiaca, livello di ossigeno nel sangue e, opzione molto interessante, anche la temperatura corporea.

Passando all’ambito di utilizzo giornaliero, Amazfit Balance permette, grazie alla presenza di microfono e altoparlante, la gestione delle chiamate vocali, eventualmente anche attraverso l’utilizzo dell’assistente vocale Alexa, presente di default. Peccato che, come per i modelli precedenti, la possibilità di risposta sia limitata ad alcune frasi pre impostate o con emoji. Ci sono modelli della concorrenza, non necessariamente WearOS, che lo permettono, quindi non mi capacito di come tale funzione non sia ancora stata implementata. Altri punti a sfavore: non è possibile ascoltare i messaggi vocali (per fortuna, almeno per me 😄) o visualizzare eventuali immagini ricevute. Davvero peccato, perchè si perde la possibilità di  lasciare smartphone in tasca il più a lungo possibile.

La batteria è da 475 mAh e permette un’autonomia, almeno secondo la casa, di 14 giorni che possono arrivare fino a 25 con la funzione di risparmio energetico attivata. Ovvio che, in questo caso, le funzioni dell’Amazfit Balance saranno decisamente “castrate”. Con il mio utilizzo specifico, tutte le connessioni attive, analisi dei valori ogni minuto, ecc, sono arrivato ad un massimo di cinque giorni con poco più del 5% di autonomia residua. A proposito di connessioni, la tenuta del collegamento Bluetooth con il mio Xiaomi 13 non è proprio il massimo. Si disconnette almeno 6/7 volte al giorno e me ne accorgo solo perchè non ricevo le notifiche sullo smartwatch; oltretutto non c’è modo (o io non sono in grado di trovarlo) di attivare la riconnessione automatica qualora la si perda. In compenso, ottimo il comportamento in wi-fi.

Arrivati alla fine di questa recensione, posso concludere che Amazfit balance raccoglie al meglio il testimone dal “cugino” Amazfit GTR4 che lo ha preceduto al mio polso. Migliora alcuni aspetti e ne introduce altri, soprattutto relativi alla gestione della nostra salute, in maniera “olistica”, grazie all’aiuto della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale. Il suo prezzo ufficiale è di 249,90 € ma, era intuibile, cominciano a trovarsi offerte che permettono di risparmiare qualche decina di Euro, come QUESTA che ho trovato setacciando il web. Insomma, al di là di qualche peccato veniale, uno smartwatch che difficilmente lascerà il mio polso a breve.

Scritto da

Coordinatore Infermieristico per professione... Blogger per passione. Devo aggiungere altro?

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