Redmi SmartBand Pro, la recensione @TheGeekerz

Mi è arrivata un paio di settimane fa e da allora la Redmi SmartBand Pro è sempre stata al mio polso. Oggi vi racconto come va.

Redmi SmartBand Pro, un buon compagno di allenamenti.

La Redmi SmartBand Pro è uno di quei prodotti che, a fronte di una spesa contenuta, permette di mettersi al polso un buon assistente per i nostri allenamenti. Ecco, meglio chiarire subito che la Redmi SmartBand Pro non è uno smartwatch, ma un fitness traker che durante i giorni di prova, si è dimostrato, al netto di alcune mancanze, un compagno di sport adeguato alle necessità di un 58enne come me che vuole tenersi in forma.

La confezione di questa SmartBand è molto elegante nel suo sviluppo in altezza. La dotazione è quella tipica di questo genere di dispositivi: all’interno troviamo la SmartBand e la basetta di ricarica da collegare ad un qualunque alimentatore abbiate in casa. A completare il tutto, un corposo manuale multilingua del quale, in tutta onestà, si può fare tranquillamente a meno. La Redmi SmartBand Pro è leggerissima, pesa solo 15 grammi, ed è caratterizzata da un design a tutto schermo che si fa notare per l’assenza di qualsiasi tasto fisico. Proprio così: con questa band si interagisce solo con gestures. Tanto è vero che non è possibile spegnerla in nessun modo, anche per la filosofia tipica di questo genere di dispositivi, studiati per essere tenute al polso 24 ore su 24.

Esiste solo in versione nera e la possibilità di cambiare cinturino, per quanto prevista, si scontra con una tipologia di sgancio proprietaria, la vedete nelle foto qui sopra, che potrebbe rendere difficile trovare cinturini alternativi. Personalmente non amo il tipo di chiusura scelta, ma devo ammettere che, una volta agganciata, la tenuta è a prova di sport estremo. Il TPU (silicone) del bracciale si dimostra molto neutro ed anche durante momenti di sudorazione profusa, non crea il minimo fastidio.

Il display, molto luminoso, è un’unità AMOLED da 1,47 pollici con schermo 2,5D racchiuso in una capsula di gomma antiurto che misura 42,05 x 24,45 x 10,15 mm. Una volta indossata, dopo un minuto ci si dimentica di averla al polso. La risoluzione dello schermo è pari a 194 x 368 pixel e la luminosiutà massima è di 450 nits massimi, che permettono alla Redmi SmartBand Pro di essere perfettametne leggibile anche sotto la luce del sole, a meno che l’età, come nel mio caso, non riduca drasticamente le diottrie da vicino. Vista la scelta di rinunciare a qualsiasi pulsante fisico, l’ampia superficie dello schermo rende facili le operazioni attraverso le gestures e, altro bel punto a suo favore, senza trattenere impronte. Peccato che, se le dita sono sudate, a volte la risposta non è così immediata. Altro vantaggio delle dimensioni maggiorate è che lo schermo riesce a contenere molte più informazioni contemporaneamente. Come vedete dalla foto qui sopra, la Redmi SmartBand Pro è anche dotata di Always-on-Display che, pur con qualche punto percentuale di consumo della batteria in più, permette di avere sempre sott’occhio data ed orario ( a seconda della watchface scelta fra le oltre cinquanta presenti (non tutte bellissime, devo dire).

Le modalità di interazione sono quelle classiche, anche se sulla Redmi SmartBand Pro sono declinate al contrario rispetto ai concorrenti. Lo swipe dall’alto verso il basso apre le notifiche alle quali, è bene saperlo subito, non si può rispondere dalla Band. Anche la visualizzazione delle emoji è limitata solo ad alcune supportate. Ma in fondo non siamo alle prese con uno smartwatch e la cosa non disturba più di tanto, potendo anche scegliere di ricevere le chiamate. Anche in questo caso l’unica possibilità di interazione è quella che permette di rifiutare la chiamata, senza nessun altra opzione. La sincronizzazione con lo smartphone, sempre a proposito di notifiche, potrebbe essere migliore, visto che alcune notifiche arrivano sulla band in ritardo e, anche dopo averle cancellate, restano comunque ancora visibili sullo smartphone.

Lo swipe dal basso verso l’alto apre il vero e proprio centro di controllo della Redmi SmartBand Pro: applicazioni, funzioni, personalizzazioni ed impostazioni sono tutte accessibili da questa sezione. Gli swipe laterali permettono di accedere alle schede rapide impostate dall’utente (massimo cinque) o, nel caso non si sia sulla home, di tornare alla pagina precedente. Sono, ovviamente, presenti le principali misurazioni necessarie a tenere sotto controllo il proprio stato di salute: frequenza cardiaca, misurazione del livello di ossigeno nel sangue SpO2, quest’ultima solo con misurazioni spot, visto che la funzione di misurazione continua è possibile solo durante il sonno, del quale contribuisce a completare le analisi. Non manca la misurazione del livello di stress ed i vari allarmi quando non ci si alza da un po’ (il limite è ampiamente personalizzabile).

Oltre alle impostazioni gestibili direttamente dai menu della Band, l’applicazione Xiaomi Wear (disponibile, ovviamente, per Android ed iOS) permette di personalizzare una quantità di funzioni tali per cui la Redmi SmartBand Pro diventa un pezzo unico per ogni polso su cui viene indossata. Non appena accoppiata alla mia Band, l’applicazione mi ha notificato un aggiornamento che, stranamente, pur non essendo particolarmente pesante, ha impiegato quasi dieci minuti dal download all’installazione finale.

Passando a quella che è la funzione principale della Redmi SmartBand Pro, la monitorizzazione della nostra attività sportiva, bisogna sottolineare che le attività tracciabili sono ben 110, comprese quelle natatorie, vista che la Band può essere usata in immersione fino a 5 ATM di pressione. Abbiamo il riconoscimento automatico di tre attività specifiche: corsa, camminata esterna ed interna su tapis roulant. Vuol dire che con la nosta Redmi SmartBand Pro al polso cominciamo una passeggiata od una corsetta, il bracciale ci chiederà, dopo qualce minuto, se vogliamo attivare la funzione allenamento per quella specifica attività. È opportuno ricordare che questo dispositivo non è dotato di GPS (e neanche di chip NFC, al contrario della Xiaomi SmartBand 7) per cui la misurazioni di passi e distanze non è precisissima, dipendendo dalla connessione con lo smartphone che, per forza di cose, dovrà essere sempe tenuto in tasca.

Per gli sport principali i dati analizzati sono davvero tanti: calorie consumate, frequenza cardiaca, passi, distanze. Peccato che, pur essendo presenti “sport” particolari come aquilone ed automobilismo (???) sono mostrati sempre gli stessi dati. A questo proposito mi sento di fare un appello ai costruttori di smartwatch e fitness tracker: cosa aspettate ad inserire fra gli sport anche il Padel? Non solo per me, che mi sono innamorato di questo fantastico sport, ma anche per le centinaia di migliaia di appassionati che lo giocano. Sulla Redmi SmartBand Pro c’è la funzione tennis ma, al di là della povertà dei dati analizzati, non è proprio la stessa cosa.

La batteria da 200 mAh promette un’autonomia di venti giorni, raggiungibili se non si attiva l’Always-on-Display e si rinuncia a qualche notifica. Al massimo delle sue possibilità di ricezione e connessione, io sono arrivato a nove giorni, al termine dei quali la Redmi SmartBand Pro si è spenta da sola. Per fortuna i tempi di ricarica sono abbastanza veloci, circa 90 minuti per una ricarica completa 0>100%, per cui non ci sono particolari problemi.

Arrivati alla fine di questa recensione mi sento di consigliare la Redmi SmartBand Pro a tutti coloro che sono alla ricerca di un Fitness Tracker da utilizzare “pronti via” se mi passate il termine. Certo, la mancanza di GPS e NFC non sono carenze da poco ma, in generale, chi è alla ricerca di un dispositivo semplice ed immediatamente utilizzabile, non si farà grossi problemi, anche se queste mancanze costringeranno l’utente a portare sempre con se lo smartphone. Il prezzo ufficiale della Redmi SmartBand Pro è pari a 49,99€, ma con una ricerca veloce sul web ho trovato questa incredibile offerta a soli 17,29€ comprese le spese di spedizione. Non credo sia possibile trovare un prezzo migliore per una Band che, tirate le somme, mi sento di suggerire senza il minimo dubbio.

 

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Coordinatore Infermieristico per professione... Blogger per passione. Devo aggiungere altro?

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