Nothing ear (1) in prova @TheGeekerz

Dopo l’articolo sulle possibilità di acquisto in anticipo rispetto al 17 Agosto, ecco la prima presa di contatto con i Nothing ear (1), arrivati qui a TheGeekerz.

Nothing ear (1), semplicemente bellissimi

Dopo averne scritto, dopo aver mostrato foto e video, dopo avervi descritto la presentazione ufficiale, finalmente i Nothing ear (1), gli ormai famosi auricolari TWS dell’azienda di Carl Pei, sono fra le mie mani, consegnati dal corriere proprio questo pomeriggio. Devo dirvi che ho aperto la scatola, anzi la busta di FedEx, con una certa emozione, viste le tante anticipazioni e le prime recensioni apparse on-line nei giorni scorsi. A proposito, voglio ringraziare Cameron Wood di Nothing, per avermi dato la possibilità, grazie alla collaborazione nata nelle settimane scorse, di avere in anteprima i Nothng ear (1) qui a The Geekerz.

Come dicevo prima, la prima impressione dopo l’apertura della scatola, peccato si debba proprio strappare un nastro per aprire la prima sezione, è da “WOW“. Quel case trasparente che fa bella mostra di se all’interno di una seconda scatola color argento è veramente un’opera di stile e design. Dopo averlo rimosso dalla confezione e aperto per la prima volta, però, ci si accorge che la plastica del coperchio è di aspetto un po’ cheap. Oltretutto, con l’uso quotidiano, non escludo che la custodia possa graffiarsi in fretta e non oso pensare a cosa potrebbe succedere se cadesse per terra: d’altronde lo stile vuole i suoi compromessi. La forma da parallelepipedo allungato non favorisce certo l’inserimento nelle tasche più piccole, mentre anche il movimento basculante della cerniera appare leggermente “ballerino” ma, onestamente, se proprio si doveva risparmiare qualcosa per mantenere il prezzo sotto i 100€, 99 per la precisione, meglio lo si sia fatto sulla custodia che sul resto. Saprete già tutti che la ricarica dei Nothing ear (1) può essere sia wireless che cablata con il cavo USB “C” in dotazione, grazie alla batteria da 570 mAh che supporta entrambe le modalità.

Nella confezione degli auricolari, la dotazione è composta dal già citato cavo USB “C”, dalla manualistica e dalle due coppie di gommini di ricambio. I due auricolari sono caratterizzati da un design molto particolare che, FINALMENTE, li differenzia dagli AirPods di Apple e da tutti i modelli che hanno copiato (come sempre) il design made in Cupertino. Nothing si è avvalsa della collaborazione di Teenage Engineering per sviluppare lo stile degli ear (1) e il frutto si tale cooperazione si nota nella scelta di optare per la trasparenza totale degli steli. È infatti possibile vedere i componenti interni dei Nothing ear (1), che sono contraddistinti da due pallini che li differenzia per canale: rosso per quello Dx e bianco per quello Sx.

La connessione ad un dispositivo Android, realme GT e Xiaomi Mi 11 nel mio caso, grazie al Bluetooth 5.2, è immediata non appena scaricata l’applicazione Ear (1) dal Play Store. La stessa app, al momento, non è ancora disponibile per i dispositivi Apple. Subito dopo la connessione al mio Xiaomi Mi 11, l’applicazione ha notificato la presenza di un aggiornamento che migliora differenti aspetti dei Nothing ear (1), fra i quali la sincronizzazione audio/video, l’eliminazione dell’attivazione automatica dell’ANC all’avvio, il suono della notifica di posizionamento nelle orecchie, ecc.

Terminato l’aggiornamento si può procedere alla configurazione degli auricolari: modalità delle gestures touch, gestione dell’ANC e del passaggio da questa modalità a quella “Transparency”, che mette in comunicazione gli auricolari con l’ambiente esterno mentre riproducono la musica, a quella di ANC off, modalità di “cerca i miei Nothing ear (1)” e tanto altro.

Nella modalità di default le gestures sono così configurate:

  • Doppio tocco (entrambi gli auricolari): Play/Pausa
  • Triplo tocco (auricolare SX): Traccia precedente
  • Triplo tocco (auricolare DX): Traccia successiva
  • Tocco prolungato (entrambi gli auricolari): ANC on/Trasparenza/ANC off

Non manca la possibilità della regolazione del volume con uno swipe alto/basso e viceversa per diminuire/aumentare il livello sonoro.

Il sistema di cancellazione attiva del rumore ANC è configurabile in due modalità, light e maximum che, come facilmente intuibile, intervengono in modo più o meno “pesante” sulla soppressione del rumore. Grazie ai tre microfoni dei Nothing ear (1) ed alla tecnologia “Clear Voice”, l’audio durante le chiamate dovrebbe mantenersi su livelli elevati di chiarezza e volume. Ovviamente questo aspetto e la resa sonora dei Nothing ear (1) saranno oggetto di prova durante i test che porteranno alla recensione finale. Per questa prima presa di contatto con i Nothing ear (1) è tutto, l’appuntamento è per i prossimi giorni, magari con uno speciale dalle spiagge di Costa Rey in Sardegna dove, da sabato, godrò di qualche giorno di meritata vacanza.

Stay Tuned!

Scritto da

Coordinatore Infermieristico per professione... Blogger per passione. Devo aggiungere altro?

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