HONOR 20

HONOR 20, prova del comparto fotografico

Tempo di prime prove per HONOR 20, nelle mie mani da poco più di una settimana e, come sempre, si comincia dal comparto fotografico, in questo caso molto interessante.

HONOR 20

HONOR 20 fotocamera di livello top ma A.I. troppo lenta

Il comparto fotografico di HONOR 20 si pone ad un livello, almeno sulla carta, di assoluta eccellenza. Stupisce un po’ la scelta dei sensori che, ricordo, sono, rispettivamente da 8 pxP f/1.8, 16 pxP f/2.2 ultrawide, 2 MpxP f/2.4 per le informazioni della profondità di campo e 2 Mpx, f/2.4 e ottica da 27 millimetri dedicata alle macro. Il telaio che alloggia tutti i sensori sporge per un paio di mm dalla superficie della back cover e, senza l’utilizzo della cover in silicone in dotazione la stabilità sul piano, per non parlare della “incolumità” delle lenti, risulta inevitabilmente compromessa. La fotocamera anteriore, alloggiata nel “buco” sullo schermo, è da 32 Mpx come sul cugino Huawei P30 Pro.

HONOR 20

Il comparto è, ovviamente, assistito dall’Intelligenza Artificiale attivabile a piacere. Proprio questa funzione crea qualche problema di lentezza nell’acquisizione dello scatto, perchè il tempo di elaborazione dell’immagine prima e dopo lo scatto è veramente troppo lungo: in caso di foto in modalità notte si arriva anche a 3/4 secondi. In compenso, l’intervento, a parte una leggera tendenza a saturare i colori, rende lo scatto in modalità automatica un vero piacere. Tornando alla configurazione del comparto, in relazione alla fotocamera da 2 Mpx per l’analisi della profondità di campo per la creazione dell’effetto bokeh, confesso di non essere riuscito a farla funzionare a dovere. E visto che neanche con la selfie-cam, pur attivando la funzione ritratto, ho ottenuto il benchè minimo effetto sfocato, deve essere senz’altro colpa mia. Vi chiedo scusa! Se non altro potrete apprezzare la qualità dei selfie scattati con la fotocamera da 32 Mpx.

Spettacolare, ancorchè, come anticipato, un po’ troppo lunga la fase di acquisizione, la modalità notte. Devo dire che i risultati ottenuti con questo HONOR 20 (pur in presenza di una leggera tendenza alla saturazione dei colori) sono fra i migliori che io abbia valutato fra i tantissimi smartphone che ho provato. Visti i risultati, si può tranquillamente fare a meno del flash, che ho utilizzato solo nei primi due scatti in garage (peraltro disattivato nella modalità notte). Ringrazio il gruppo delle mie infermiere (più un infermiere ometto) per la disponibilità. Giudicate voi, amici.

Le foto in diurna, con buone condizioni di luce, sono state scattate alle due differenti risoluzioni a 48 Mpx che HONOR 20 rende disponibili. In condizioni normali, lo smartphone acquisisce le immagini a 12 Mpx, sfruttando (come i dispositivi della concorrenza) l’interpolazione 4/1 pixels. In ogni caso i risultati sono davvero eccellenti, ricchi di dettaglio e molto ben definiti. ottima, secondo me, la funzione grandangolare del sensore da 16 Mpx. A fronte di un aumento della profondità appena superiore ai concorrenti, l’immagine non presenta i bordi arrotondati, tipici delle foto acquisite con questa modalità.

HONOR 20 è dotato di un normalissimo zoom elettronico e, pur non avendo avuto a disposizione un treppiede, i risultati ottenuti mi sembrano buoni. Sapete tutti come sia difficile tenere fermo lo smartphone quando si scatta al massimo ingrandimento. Nelle foto che ritraggono la guglia della nostra Mole Antonelliana, ho sfruttatto l’appoggio garantito dalle spallette del ponte che collega la chiesa della Gran Madre a Piazza Vittorio (bellissima, come sempre). La sequenza degli ingrandimenti è: 1X, 2X, 5X e 10X.

E passiamo alle foto ricche di colori e contrasti, oltre che agli scatti in funzione macro (incredibile quella della mosca sulla rosa rossa). Risultati al livello superiore della media dei concorrenti. Si nota la tendenza ad “impastare” un po’ il bianco ma, per il resto, non mi sembra di notare tanto rumore. Vi prego di tener conto della scarsa illuminazione all’interno del negozio, prima di giudicare la qualità delle immagini. Anche in questo caso, il ringraziamento al mio amico Mario del negozio “Il fiore all’occhiello” di Nichelino, non solo è dovuto ma anche profondamente sentito. Le ultime tre foto della sequenza le ho scattate in casa mia.

Last but not least, come sempre, i video. La registrazione della fotocamera anteriore è in FullHD, mentre quelle della fotocamera principale, rispettivamente in 4K @30fps e FullHD @60fps. Decisamente apprezzabile la possibilità di utilizzare la ripresa grandangolare durante la registrazione. La stabilizzazione, pur solo elettronica, se la cava abbastanza bene anche se, al massimo ingrandimento, si nota la difficoltà di mettere bene a fuoco il soggetto inquadrato.

Scritto da

Coordinatore Infermieristico per professione... Blogger per passione. Devo aggiungere altro?

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