OPPO Reno 14, prova comparto fotografico @TheGeekerz

Un po’ in ritardo rispetto al solito, causa postumi intervento chirurgico, ecco la prova del comparto fotografico di OPPO Reno 14 qui @TheGeekerz.

OPPO Reno 14: la fotografia tele-centrica ridefinita

Il cuore del comparto fotografico dell’OPPO Reno 14 è il suo sistema a tripla fotocamera posteriore, dominato da tre sensori di alto profilo, di cui due da 50Mpx, e una notevole fotocamera frontale, anch’essa da 50Mpx. Questo posizionamento aggressivo, con l’inclusione di un teleobiettivo 3.5x, lo distingue nettamente dai suoi concorrenti di fascia media/alta, spesso limitati a un’ottica principale e un ultra-grandangolare. Nello specifico abbiamo:

  1. Fotocamera Principale: utilizza un sensore Sony IMX882 da 50 Mpx, con apertura focale ampia (f/1.8) e, opzione cruciale, Stabilizzazione Ottica dell’Immagine (OIS), che garantisce scatti nitidi anche con poca luce e video stabili.
  2. Fotocamera Teleobiettivo: anche in questo caso abbiamo un sensore Sony IMX882, dedicato per lo zoom, lo stesso della principale, con zoom ottico 3.5x e OIS. Questa inclusione segna un punto di svolta, offrendo una vera capacità di ritratto e zoom a lunga distanza.
  3. Fotocamera Ultra-Grandangolare: il sensore è da 8 Mpx, con un campo visivo di 116∘, permette di catturare paesaggi e scatti di gruppo con facilità. Di fatto è la meno performante del trio.

Per i selfie e i vlog, il Reno 14 non lesina, integrando una fotocamera frontale da ben 50Mpx con Autofocus (AF), trasformando ogni selfie in un ritratto ad altissima definizione.

La potenza del sensore principale ed il teleobiettivo per i ritratti

Il sensore principale, con sensore Sony IMX882 da 50Mpx con apertura focale ampia e stabilizzazione ottica dell’immagine (OIS), funge da pilastro per l’esperienza fotografica. In condizioni di luce diurna, produce immagini eccezionalmente dettagliate con una gamma dinamica eccellente e colori vibranti. Oppo ha affinato la sua elaborazione delle immagini: i colori sono spesso “punchy” e pronti per i social media senza apparire artificialmente saturi, un equilibrio che molti utenti apprezzeranno.

Tuttavia, il vero punto di svolta è il Teleobiettivo 3.5x da 50Mpx, che sfrutta lo stesso sensore della fotocamera principale. Questo non è semplicemente uno “zoom” per avvicinare soggetti lontani; è stato ottimizzato per la fotografia di ritratto. L’ingrandimento ottico 3.5x (equivalente a circa 80mm in pieno formato) crea una compressione naturale dello sfondo, un effetto desiderabile per i ritratti, offrendo risultati di qualità quasi cinematografica. La messa a fuoco sul soggetto è rapida e precisa, e la separazione dello sfondo in modalità Ritratto (bokeh) è gestita in modo pulito e naturale, superando le aspettative del segmento. Lo zoom digitale arriva fino a 120x, ma come per la maggior parte degli smartphone, la qualità ottimale si mantiene entro lo zoom ottico e ibrido (fino a circa 10x-15x). Di seguito una selezione di immagini, che spiegano molto più di tante parole.

OPPO Reno 14 si distingue con rese incredibilmente ricche di particolari quando si perde qualche minuto per trovare il soggetto giusto ed inquadrarlo nella maniera migliore. Ancora qualche esempio, dove spiccano i ritratti bokeh, fra i migliori che mi siano mai capitati. Potenza del sensore Sony!!!

Incredibile la capacità, anche con l’intervento dell’immancabile AI, di “fissare” i colori con straordinaria efficacia, quasi a fonderli nel contesto dello sfondo senza soluzione di continuità, come si nota dalla foto qua sotto.

Il sensore ultra-grandangolare e la performance notturna

L’obiettivo ultra-grandangolare sfrutta un sensore da 8Mpx (con un campo visivo di circa 116 gradi) con autofocus, già visto in tanti dispositivi della famiglia e noto per non essere di gran qualità. Di fatto è l’anello più debole della triade in termini di risoluzione pura, anche se, grazie all’autofocus ed alla funzione “macro” non se la cava malissimo. Le riprese grandangolari in pieno giorno offrono prospettive ampie, mantenendo una buona consistenza cromatica con la fotocamera principale, anche se il dettaglio tende a diminuire leggermente verso i bordi.

In condizioni di scarsa illuminazione, OPPO Reno 14 continua a brillare. La combinazione di un hardware potente, l’OIS sul sensore principale e il raffinato “Night Mode” di OPPO garantisce che le foto notturne non siano solo luminose, ma conservino anche dettagli significativi e mantengano il rumore (noise) sotto controllo. La fotocamera teleobiettivo da 50Mpx si comporta sorprendentemente bene anche in penombra, grazie al suo hardware di alto livello, permettendo scatti notturni o in interni con lo zoom che in precedenza erano appannaggio dei soli flagship.

Fotocamera frontale da 50 Mpx, selfie come non se ne sono mai visti

La fotocamera frontale da 50Mpx con autofocus (AF) è un altro punto di forza notevole. Questo sensore ad alta risoluzione, con AF, assicura che i selfie siano sempre nitidi e ricchi di dettagli, indipendentemente dalla distanza di messa a fuoco. I toni della pelle sono generalmente bilanciati e realistici, anche se OPPO mantiene le sue opzioni di “abbellimento AI” che, se usate in modo aggressivo, possono alterare troppo i dettagli del viso.

Video perfetti per i creatori di contenuti

In ultimo, come sempre, parliamo di video. OPPO Reno 14 supporta, ovviamente, la registrazione 4K a 60fps, sia con la fotocamera principale che con il teleobiettivo, offrendo stabilizzazione efficace (gyro-EIS) che rende i filmati fluidi e adatti al vlogging o alla documentazione di viaggio. L’introduzione di funzionalità come la modalità “Underwater” (sottoacquea), in abbinamento alla certificazione IP68/IP69 di resistenza all’acqua (nei modelli di fascia superiore), sottolinea l’impegno di OPPO verso la fotografia in ogni scenario. Ottima la registrazione audio, segno che anche i micorfoni hanno ricevuto la giusta attenzione progettuale. Il gruppo jazz che ho ripreso a Moncalieri, infatti, è riprodotto con il giusto equilibrio delle gamme sonore, con una leggera e corretta preponderanza del contrabbasso. Peccato la stabilizzazione non sia delle migliori, ma sarebbe stato chiedere obiettivamente troppo per la fascia di appartenenza

L’ecosistema AI

Come in ogni dispositivo di ultima generazione, anche su OPPO Reno 14, l’AI gioca un ruolo fondamentale nell’editing foto/video. Funzioni AI come “AI Editor 2.0,” “AI Eraser” per rimuovere distrazioni, e “AI Re-composer” arricchiscono l’esperienza post-scatto, rendendola intuitiva anche per i neofiti. Questi strumenti, uniti all’hardware di alto livello, fanno del Reno 14 un pacchetto fotografico estremamente completo.

In conclusione

Pur non rivoluzionando il comparto fotografico dell’OPPO Reno 14, di fatto i sensori sono gli stesi della precedente serie Reno 13, ma combinati in maniera diversa per ottenere il massimo da ognuno di loro, gli ingegneri dell’azienda cinese sono riusciti ad ottenere uno dei migliori dispositivi della fascia media in fatto di foto e video. OPPO Reno 14, quindi, è molto più di un semplice aggiornamento della serie. Con un focus deliberato sulla qualità del teleobiettivo da 50Mpx per i ritratti e una fotocamera frontale anch’essa da 50Mpx con AF, si posiziona come uno dei migliori “camera phone” della sua categoria per versatilità e performance. Pur non raggiungendo la perfezione in ogni scenario (l’ultra-grandangolare potrebbe essere più dettagliato, e la stabilizzazione video non eguaglia i top di gamma in ogni condizione), la qualità delle immagini prodotte dalla fotocamera principale e teleobiettivo, unita alle potenti funzionalità video 4K, rende l’OPPO Reno 14 una scelta eccellente per chiunque desideri una fotografia mobile di alto livello senza dover vendersi un rene per acquistare un modello “premium”. È un dispositivo costruito per catturare la vita con una chiarezza che trasforma i momenti quotidiani in capolavori condivisibili.

VOTO: 8,5

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