Cara Microsoft, sveglia!

Dall’inizio del progetto Windows Phone, passando per l’acquisizione di Nokia e la creazione di Continuum, abbiamo assistito ad un percorso lungo e doloroso per molti dei settori di Microsoft coinvolti, un percorso che avrebbe dovuto portare al riscatto nei confronti di Apple e Google. La dura realtà, invece, è quella di un sistema che sembra rimanere fermo al palo.

Windows Phone era nato sotto i migliori auspici e le altrettanto migliori intenzioni, un OS leggero e performante, in grado di offrire la stessa esperienza d’uso dei top di gamma anche  su dispositivi da 100€. Una caratteristica che faceva ben sperare, perché mentre nel mondo Android iniziava una mai terminata corsa al super-hardware, Microsoft puntava tutto sulla stabilità, la fluidità, la parsimonia e gli aggiornamenti, in pieno stile Apple, accompagnado il tutto con la qualità costruttiva di Nokia.

Windows Phone però è mutato nel tempo, si è perso, forse in cerca di quello slancio che facesse superare i concorrenti, slancio che, ad oggi, tarda a presentarsi. Un impulso che sarebbe dovuto arrivare con il progetto Continuum, non fosse per aggiornamenti che si fanno aspettare, terminali abbandonati per strada (troppi), le app che ancora mancano al catalogo e una data di fine lavori di sviluppo molto, troppo lontana: il 2019.

In un mondo in cui tutto diventa superato nel giro di 6 mesi, un sistema che rimane uguale a se stesso per anni e che ha date di sviluppo che arrivano a 3/4 anni, fa un po’ pensare, soprattutto se i concorrenti rilasciano un aggiornamento importate ogni anno con nuove feature “pronte all’uso”. E’ vero, qualche novità c’è stata e le build per gli utenti “insider” si susseguono ma la sostanza, quella sembra sempre mancare, un po’ come succede con i terminali Lumia, belli ma non perfetti, anzi.

Avendo in mano l’intera catena di produzione, Microsoft dovrebbe sfornare dei dispositivi perfetti, senza se e senza ma! Invece i Lumia arrancano, basti guardare il 950XL (attuale top) costa caro, scalda, la batteria non è all’altezza delle aspettative e la qualità costruttiva non è paragonabile ai concorrenti.

C’è chi dice “ma è un OS in via di sviluppo, aggiorneranno“, sì ma quando? Pagare un terminale 100€ e fare da beta-tester può essere una scelta accettabile, pagarlo 699€ no, soprattutto se il rischio è quello che il supporto venga interrotto dopo appena pochi mesi.

Come dicevamo, le build per gli “insider” non mancano e questo dovrebbe far ben sperare, ma chi bazzicava su XDA ai tempi di Windows Mobile 5/5.5/6 e 6.5 si ricorderà sicuramente che anche all’ora ci fu un periodo di grande fervore, in cui uscivano build quasi quotidianamente, alcune molto diverse tra loro, fino a quando il progetto venne completamente e improvvisamente abbandonato.

Se Microsoft dovesse uscire dal settore mobile sarebbe una disfatta, se non economica, sicuramente morale e di immagine, che potrebbe avere ripercussioni anche sugli altri settori, perché ormai quello dei dispositivi mobili è uno dei pochi business che non sembra conoscere crisi.

E allora Microsoft, perché gli attuali Lumia tentennano, non convincono e rimangono sugli scaffali? Perché da quando il marchio “Nokia” è scomparso dalle cover dei Lumia, non sono più perfetti come prima? Perché scaldano, si scaricano in fretta e peccano qualitativamente? Perché?

La tristezza più grande di questa vicenda è sicuramente la completa scomparsa di Nokia dal panorama mobile, un sacrificio che in un primo momento sembrava necessario ed indispensabile, ma che ora appare inutile e persino assurdo.

E allora Microsoft, sveglia!

Questa potrebbe essere l’ultima possibilità per non ritrovarsi tagliati fuori; serve una zampata, quella che faccia dire a tutti: “Oh, finalmente!”, anche perché il rischio che qualcuno “scippi” il progetto Continuum e presenti un concorrente subito pronto e subito funzionale al 100%, con una dotazione di applicazioni enorme c’è, e non va affatto sottovalutato.

Scritto da

Malato di tecnologia della prima ora, #tecnoscimmiato per antonomasia e attento ad ogni novità che porti innovazione.

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